Si intitola 'Le truppe carrellate' il libro scritto a due mani da Giovanni Follesa e Piergiorgio Molinari per i tipi di AtìEditore e i riferimenti stilistici e i ritmi sono quelli tipici dello humour britannico, dal Jerome K. Jerome di 'Tre uomini in barca' all'Alan Bennett di 'Nudi e crudi'. I contenuti, invece, rimandano alla realtà italiana, andando a costituire uno specchio impietoso che restituisce l'immagine portata all'eccesso, certo, ma a suo modo fedele, delle frustrazioni, delle debolezze e dell'intima assurdità del vivere moderno. In una straniante successione di equivoci e incidenti paradossali, il luogo-simbolo del consumismo più fatuo diviene una ridicola discesa in un ridicolo inferno, nel quale la barca di Caronte è un carrello (difettoso, per di più) e i gironi sono interminabili corsie colme di prodotti in illusoria quanto perenne 'offerta speciale'. Così, quella che dovrebbe essere una banale uscita per fare acquisti si rivela essere una parabola ironica, volutamente assurda e un po' crudele, dell'intimo fallimento esistenziale della coppia protagonista del libro.