A volte basta davvero poco per creare magia. Una voce profonda ed espressiva, a volte sbizzarrita con un multieffetti che la rendeva elefante, gnomo o serial killer. Uno Stick che spennellava l'aria con 10 corde, suonato come un pianoforte, ibrido tra basso e chitarra mentre tutti si chiedevano "ma che strumento è?". Un pugno di racconti gustosi, spiazzanti, a volte illuminanti altre volte sospesi lassù, in attesa di essere acchiappati dal lettore-ascoltatore. Un "eternal now" in cui anche i titoli erano un di più, trascritti su dei cartelloni e consegnati agli sguardi attenti e incuriositi del pubblico.