Il sole visto di lato

Nelle poesie di Annalisa Manstretta le ore sono note sulla partitura del tempo impegna to a suonare la sinfonia delle stagioni, mentre la pazienza di un occhio vigile e attento registra le for me, i colori e dona alla lingua gli elementi per dire la parola esatta, quell’unica parola che l’urgenza della vera poesia conosce. Infatti la pienezza del linguaggi o, la ricchezza delle immagini, dei paesaggi e dei suoni elevano l’architettura di versi sor prendenti che guidano il lettore in luoghi sconosciuti. Solo il poeta conosce la verità di una giornata trascorsa in mezzo alla luce che “c’era in mezzo a questa pianura, / nei prati, nei campi, senza le case”.

Ma è il poeta che più di tutti ha bisogno di una casa con mura for ti e finestre che inquadrino il cielo, perché la forma è necessaria alla parola poetica come il tetto lo è a ogni costruzione e il ritmo segna l’uscio che delinea quella soglia che è centro stesso della poesia. La casa-poesia custodisce così la memoria degli uomini e del mondo, dà un caldo rifugio alle parole e lo slanci o a partire per l’esplorazione di quel la campagna che è infanzia perduta dell’umanità. È la casa c he chiama a sé il paesaggio e lo trasforma, complice il poeta, in simbolo e ricordo. “Ci sono cose silenziose , senza casa qui, / cose che sanno solo volare. / Inarrestabili, inabitabili, / ma filtrano adagio nelle case di tutti, / illuminano mille cose, affastellano le stanze. // Arriverà poi la notte a coprire tutto / e finalmente accadrà d i me / quello che succedeva alle isole sparse nell’Atlantico / all’alba del Cinquecento: / mi riempirò di piante fantastiche, / di animali inesistenti”.

Il sole visto di lato ha vinto il premio Caput Gauri 2012 

 

 

Copertina Clorinda Biondi – ufficio grafico Atì

Anno 2012 

Pagine 98

Euro 14

ISBN 978-88-89456-44-6  

 

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