Enzo Paci e Paul Ricoeur

Enzo Paci e Paul Ricoeur

In un dialogo e dodici saggi
Cartaceo

Enzo Paci (1911-1976) e Paul Ricoeur (1913-2005) sono stati entrambi “alla scuola della fenomenologia”. Nella Milano degli anni Trenta Paci ascoltò il suo maestro Antonio Banfi spiegare Husserl. Ricoeur negli stessi anni si formò nella Parigi che dopo la Grande Guerra stava riscoprendo la filosofia tedesca: Hegel, Kant, Husserl. Paci procede nella sintesi aperta del relazionismo tra i problemi del tempo e delle scienze; Ricoeur costruisce con i temi del rapporto tra volontà e fallibilità un’antropologia della finitezza. Paci procede a una seconda e più grande riscoperta di Husserl; Ricoeur è tra i protagonisti della stagione ermeneutica e scrive un magistrale Della interpretazione. Saggio su Freud. Ambedue hanno come ideale interlocutore Merleau-Ponty: Paci aggiunge Sartre, Ricoeur inserisce Gadamer e scrive sulla storia e sul male, Paci sull’intenzionalità alla verità.

Nell’inverno 1944-1945 Paci e Ricoeur si conobbero nello Stalag di Wietzendorf, prigionieri dell’esercito nazista. Un incontro casuale, ma che dice molto del profondo rapporto tra questi due protagonisti della filosofia continentale europea del secondo Novecento. Quell’incontro, e gli altri negli anni successivi, sono qui ricostruiti in un dialogo immaginario. Immaginario, ma non poi tanto: intessuto com’è di parafrasi di loro scritti e di sintesi delle rispettive avventure intellettuali, questo dialogo e i saggi seguenti costituiscono una interpretazione di Enzo Paci e una interpretazione di Paul Ricoeur.

 

       Pagine 275

       Euro 18,00 

ISBN 978-88-89456-25-5