Maga del pozzo
“La realtà non è un blocco di granito, ha punti deboli, fratture, cedimenti, nella catena degli eventi c’è sempre un anello che non tiene”.
Narrante, uno dei protagonisti del nuovo dramma di Danilo B ramati, avvisa con queste parole il pubblico e i lettori. La realtà non è quello che si vede, oggi lo dicono i neuro-scienziati, da sempre lo scrivono i poeti. Il mondo reale, quello fatto di oggetti e cose, di strade e palazzi, di vento e nuvole è il velo di un sistema molto più complesso dove non solo le persone hanno uno spirito, ma anche gli oggetti sono animati e hanno poter i incantati
che non sappiamo più riconoscere .
Mario il robivecchi è uno dei pochi che ancora conosce il potere e la sapienza degli oggetti. Vive nella sua bottega che condivide non solo con le cose scartate da altri, vendute, abbandonate o dimenticate, ma anche con la memoria che gli oggetti hanno degli antichi proprietari. Il punto è proprio questo, saper ascoltare e guardare,
perché ogni oggetto porta in sé il ricordo di chi lo ha ideato, creato, costruito, usato,

regalato, abbandonato. Quante mani, quanti giorni, quante librerie ha visto un libro usato? Mario vive in armonia con lo spirito delle cose e forse è per questo che sarà proprio lui a evocare la protagonista principale della storia, e cioè la maga del pozzo. La maga ha argomenti molto persuasivi e così lui la accoglie al punto da poter esprimere, come ricompensa, un desiderio.

copertina Clorinda Biondi – ufficio grafico Atì

Anno 2013 

pagine 110

euro 13

ISBN 978-88-89456-63-7