Cadenze d'inganno

Cadenze d'inganno

Scritti di musica
Cartaceo

La musica ci accompagna ogni giorno: una colonna sonora che a volte scegliamo e a volte, forse ancora più spesso, subiamo. Con una scrittura elegante e profonda Michele Napolitano, in questi suoi scritti di musica, ci offre una sua personale colonna sonora fatta di recensioni a dischi, a libri e a concerti, di ritratti di esecutori, di pezzi dedicati a composizioni predilette, e di altro ancora. I compositori, tra i quali Beethoven, Schubert, Verdi, Wagner, Strauss, Tchaikovskij, Ravel, Puccini, Berg, Stravinskij, Dallapiccola, sono raccontati attraverso una tessitura, fittissima, che coinvolge ora personaggi letterari come il Castorp della Montagna incantata, ora scrittori come Grillparzer e Thomas Mann, ora direttori d’orchestra e musicisti come Furtwängler e Karajan, Arrau e Horowitz, Gilels e Richter, Fischer e Gieseking, Fischer-Dieskau e la Seefried, il Quartetto Rosé e il Trio di Trieste, ora artisti figurativi come Carlo Carrà, ora poeti come Saba e Zanzotto e critici come Longhi e Barilli. Tutti questi personaggi, ormai affidati alla storia e al tempo,  si incontrano e rendono vivo e condivisibile l’amore per la musica che ha spinto l’autore a scrivere questi pezzi. Attraversando gli eventi e gli anni, il libro riesce a tessere un arazzo delle più alte forme della cultura europea, un arazzo il cui ordito è la storia, e musica e parola la trama intensa e viva. Ognuno dei suoi pezzi è, inoltre, un provvido vademecum all’ascolto e alla comparazione tra diverse esecuzioni, un vademecum che può soddisfare tanto i palati raffinati degli esperti quanto la curiosità di chi decida di iniziare un percorso di scoperta della musica. Ecco quindi che le sue stesse parole, pur se riferite ad altro nel contesto originario, servono forse a dire qualcosa anche della grana della sua scrittura e del senso della sua ricerca: «l’impressione costante di coesione, di amalgama inscindibile [...], la ricerca del chiaro e del distinto; il senso, sovrano, per la misura e per le proporzioni […], l’equilibrio, aureo, nelle scelte dinamiche e agogiche; il costante esercizio di razionalità (verrebbe quasi da dire: di geometricità) nella resa - plastica, persino stilizzata, a tratti - dei contorni, delle forme, delle architetture; il continuo, miracoloso oscillare tra calore e ritegno». E proprio questo miracoloso oscillare tra calore e ritegno rende questo libro una guida preziosa: una guida nella quale, come scriveva Roberto Longhi a proposito dell’arte del giovane Carrà, «la struttura stessa si fa commozione; e quanto severa».

   Una cadenza d’inganno è un aprosdoketon: gioca con l’orizzonte d’attesa dell’ascoltatore, proponendo al suo orecchio una risoluzione inattesa, dilatando i tempi, procrastinando la conclusione del discorso musicale, concedendogli spazio e tempo oltre i limiti dell’atteso, del previsto. Questi miei pezzi, queste mie cadenze, sono pensati anche in questa chiave: a sorprendere il lettore con riflessioni e pensieri che non coincidono con il mio primo mestiere, quello di grecista, e appartengono invece a questa sorta di ‘secondo mestiere’ che è diventato, nel tempo, il mio scrivere di musica. Intrattenere e sorprendere insieme, come il comico con i suoi giochi di parole. Ingannando però, insieme, il tempo, e in fondo anche me stesso. 


Progetto Copertina Ufficio grafico Atì

Realizzazione Jessica Benucci


2016

Pagine 258

Euro 18

ISBN 978-8889456-78-1